Patrimonio mondiale dell’Umanità

13 Mar

Su Facebook un augurio meraviglioso per ogni padovano e per tutte le persone innamorate della bellezza.

“La Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto a Padova all’inizio del XIV secolo è unanimemente riconosciuta dal mondo degli studi come la più grande rivoluzione prodottasi in Europa in campo artistico, con un linguaggio pittorico talmente innovativo che suscitò l’ammirazione incondizionata dei contemporanei e costituì per secoli il modello di riferimento di generazioni di artisti europei, al punto che è stato autorevolmente sostenuto che il primo innovatore dopo il Giotto degli Scrovegni sia stato nel secolo scorso Pablo Picasso”.

Dopo secoli di estenuante ripetizione della maniera bizantina, Giotto interpreta in pittura una nuova sensibilità sociale, ormai matura e consapevole, che vuole parlare di sé in modo esplicito, senza rinvii culturali a modelli definitivamente tramontati. Giotto dà voce alla nuova civiltà europea, che nell’Italia di fine ‘200 trova uno dei più floridi centri di propulsione. Nella vivace rappresentazione della quotidianità urbana e rurale, proposta con monumentale dignità classica, riecheggia il fermento di novità che Dante traduce nel problema della lingua, che in Petrarca si fa messaggio politico e dramma morale, che in Boccaccio fiorisce come nuova proposta sociale. Non sorprende che dopo la lezione di simili maestri, spazzate via dalla crisi di fine ‘300 le ultime titubanze dell’era di mezzo, l’Italia sia pronta a proporre all’Europa un nuovo modello civile, all’insegna di un dignitoso e razionale dominio dell’uomo sul creato.

“La Cappella degli Scrovegni diventa il modello di riferimento in Padova di una serie di cicli affrescati databili alla seconda metà del Trecento, che non ha paragone per qualità ed estensione di superfici pittoriche illustrate, e che comprende la vicina Chiesa degli Eremitani (con affreschi di Guariento e di Giusto de’ Menabuoi, purtroppo solo parzialmente conservati dopo il bombardamento dell’11 marzo 1944), la Basilica di Sant’Antonio (con la cappella affrescata da Giusto de’ Menabuoi e la cappella di san Giacomo affrescata da Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi), l’oratorio di San Giorgio (affrescato da Altichiero da Zevio), il Battistero del Duomo con il grandioso ciclo di Giusto de’ Menabuoi, la Reggia Carrarese (affreschi di Guariento), la cappella di Santa Maria della Chiesa san Michele (affreschi di Jacopo da Verona).

La Cappella degli Scrovegni, in quanto capolavoro del genio creativo umano e artefice di un considerevole cambiamento culturale, in un dato periodo, in campo artistico, risponde pienamente ai criteri di universalità, di unicità e di insostituibilità, individuati dall’Unesco per poter essere riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità”.

Peccato che tale riconoscimento non sia ancora giunto. Ciò è tanto più grave in una città come Padova, ricca di testimonianze storiche, artistiche, culturali di primaria importanza, anche se spesso colpevolmente ignorate da molti suoi abitanti e criminalmente trascurate da generazioni di amministratori distratti o insensibili.

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