Il Comune di Padova non è l’unico ad immaginare grandi opere per il proprio territorio.
Il Comune di Selvazzano, dovendo elaborare un progetto per riconvertire i vasti spazi del Seminario minore di Tencarola, ha pensato di realizzare una città all’interno del paese! L’aspetto che qui più interessa è che, al posto dell’edificio che ospitava i giovani seminaristi, si prevede di costruire una mastodontica struttura polifunzionale capace di ospitare qualsiasi tipo di evento immaginabile! Compresi spettacoli teatrali e concerti. Di cosa parliamo? Di 4.000 posti a sedere!!!
Ora, facendo due conti… L’auditorium patavino, dopo le ultime dichiarazioni del sindaco, dovrebbe contare qualcosa come 1.300 posti. Nella sua versione originaria si raggiungevano circa 1.600 poltrone, grazie ad una sala più piccola che ora parrebbe depennata. Parliamo di un numero di biglietti di gran lunga inferiore a quelli che si potrebbero strappare unendo le potenzialità di Altino, Concordi, ex tesoreria Cariparo e Pollini!
Certo, qualcuno fa giustamente notare che un auditorium nuovo di zecca, creato ad hoc, potrebbe vantare caratteristiche funzionali non pienamente realizzabili attraverso la riconversione di spazi originariamente nati come sale cinematografiche o uffici di tesoreria.
Tuttavia, messo a confronto con il gigante di Tencarola, il nuovo auditorium di Padova farebbe la figura di una piccola sagra di periferia! Il rischio è quello di una concorrenza sregolata sulle brevi distanze, dannosa per entrambi i contendenti! Quando invece l’intera Regione dovrebbe programmarsi in chiave di collaborazione strategica! E in quest’ottica andrebbe messo in conto anche il grande teatro comunale di Vicenza.
Con ciò non si vuol dire che nel Veneto ci sia spazio per un solo auditorium. E anzi, si può facilmente comprendere che tra i Comuni della Provincia, il Comune di Padova ambisca legittimamente a primeggiare rispetto alla periferia.
Tuttavia non bisogna dimenticare che Tencarola è in una posizione chiave tra i Colli Euganei e le terme, a sud, e le cupole del Santo, a nord! Non per niente è da lì che inizia la zona degli alberghi. Quindi, localizzare un grande polo di intrattenimento in quella zona potrebbe costituire una scelta strategica per molti policy makers. Una soluzione vincente in un’ottica di programmazione turistica regionale. Senza dimenticare infine la questione che maggiormente ha polarizzato la discussione sull’auditorium padovano: la scelta della location e la tutela degli affreschi giotteschi!
Resterebbe tuttavia senza risposta la richiesta di molti giovani padovani, di disporre di uno spazio facilmente raggiungibile, per accostarsi alla musica secondo il loro modo di intenderla. Non si parla insomma di Solisti Veneti. Più in generale, è la stessa possibilità di ridare vita al centro storico padovano ad essere danneggiata dall’idea di confinare a Tencarola un polo culturale multifunzionale di così ampio respiro.
Nessuna soluzione è pacifica. Tuttavia, occorre ricordare quanti siano i luoghi di Padova letteralmente abbandonati all’oblio. Tra questi, giganteggia tuttora la grande mole dello Stadio Appiani che, pur venerato quale preziosa reliquia da molti appassionati tifosi biancoscudati, giace di fatto nella più inerte indifferenza. Una sorta di Isola che non c’è nel cuore della città. Questo luogo così glorioso potrebbe cambiare pelle e, senza ferire i sentimenti di nessuno, essere ripensato in vista di concerti e manifestazioni musicali.
Un’idea di ampio respiro e capace di guardare alle future prospettive della grande città metropolitana potrebbe quindi muoversi su due direttive parallele:
- riconvertire i vecchi cinema del centro e lo stadio di Prato della Valle in luoghi capaci di ospitare manifestazioni informali, in modo da riportare i padovani nelle vie del centro, soprattutto nelle ore serali;
- concentrare, viceversa, sull’area dell’ex seminario minore gli sforzi per la realizzazione di un auditorium di alto profilo (secondo le aspettative della Fondazione Cariparo) e creato per eventi di respiro nazionale e internazionale.
In questo modo si affronterebbero e risolverebbero, in due mosse e secondo strategie di win-win, svariate problematiche che sembrano paralizzare lo stato attuale del dibattito.
Da il Mattino di Padova
12-01-2012
“Selvazzano, una nuova città alle porte della città
I dettagli del piano di recupero dell’ex seminario a Tencarola. Dalla villetta al centro commerciale con servizi che neppure Padova oggi è in grado di offrireSELVAZZANO Con l’operazione ex Seminario Selvazzano si candida a un ruolo di primo piano nella città metropolitana grazie a un insediamento, riconosciuto e confermato dal documento preliminare del Piano di assetto territoriale come in grado di aprire «una prospettiva di ruolo sovra comunale. Luogo in cui localizzare strutture di rilevante interesse anche per il territorio circostante».
Insomma, se la riqualificazione dell’area dell’ex Seminario da un lato «offre una straordinaria potenzialità come grande contenitore di servizi di livello metropolitano», all’amministrazione comunale sembra essere riuscita, almeno sulla carta, la quadratura del cerchio: ovvero in un sol colpo liberarsi della cattedrale di cemento in pieno degrado sostituendola con altro cemento a minor impatto ambientale, ottenere a costo zero (o meglio a spese della società immobiliare Trifoglio che è proprietaria dell’area) diverse opere pubbliche, aree verdi (persino un parco fluviale), spazi e lavoro per aziende locali, un bel colpo di spugna sugli onerosi ricorsi presentati dalla Trifoglio in anni passati e ancora pendenti.
Il fulcro di tutto l’ambizioso progetto è il Forum Hall, struttura polifunzionale che sorgerà sulle ceneri del Seminario (del quale è previsto il totale abbattimento a spese della Trifoglio) e destinata a ospitare dalle 3 alle 5 mila persone per eventi sportivi anche di carattere nazionale ed internazionale, così come concerti e spettacoli, meeting e manifestazioni fieristiche in grado di richiamare pubblico da un vasto bacino territoriale che comprende i Comuni limitrofi, i Colli Euganei e persino la città di Padova. Nel super palasport troveranno spazio inoltre palestra, scuola di danza canto e teatro, centro di riabilitazione, microchirurgia estetica, bar, pub e ristorante, uffici, pro shop e baby parking. Il Forum Hall nascerà con il project financing: la Trifoglio avrà la gestione per il periodo necessario (al massimo 15 anni) ad ammortizzare i costi di progettazione e realizzazione e la gestione della struttura sarà regolata da una convenzione che prevederà facilitazioni per l’utilizzo da parte di particolari categorie di utenti.
Nella gestione avrà diritto di partecipazione anche il Comune di Selvazzano cui la Trifoglio cederà la nuda proprietà del Forum Hall e dell’area interessata che diventeranno piena proprietà del Comune a conclusione del periodo di usufrutto della Trifoglio. Tra le opere a carico di Trifoglio che verranno cedute a titolo gratuito al Comune ci sono poi un asilo nido/scuola materna a 6 sezioni (con tanto di arredi e allestimenti); una scuola media a 4 sezioni; l’area per l’edificazione (che spetta alla Provincia) di un liceo a 7-8 sezioni ; il parco pubblico collegato con il Bacchiglione in cui sono previsti anche punti di approdo e servizi di balneazione così come un ponte-passerella ciclopedonale che collegherà le due sponde del fiume…”